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Visioni Corte 2019: premiate le migliori recensioni del pubblico e delle scuole

Nell’ambito della 8^ edizione di Visioni Corte International Short Film Festival sono stati istituiti due premi dedicati alle migliori recensioni dei cortometraggi da parte del pubblico e anche da parte degli studenti.

Si è aggiudicato il premio per la migliore recensione del pubblico Samuel John Porter, che ha scritto sul cortometraggio “Beauty” di Nicola Abbatangelo. Di seguito il testo:

“Beauty è la contrapposizione tra le incomprensioni e la bellezza che sgorga dentro ognuno di noi. La nostra libertà creatrice diventa fertile nel momento imprevisto (la rottura accidentale del primo globo d’arte) e dobbiamo mantenerci vigili alla comparsa di improvvise scintille. L’essere umano è impastato di fango con le sue indispensabilità neurologiche, le abitudini, essenziali nel vivente complementare al suo habitat. I personaggi vivono incarcerati nel bianco e nero di una routine quotidiana che ha sempre lo stesso sapore di un’ignota rassegnata sconfitta. Tutta la prima parte nel corto sembra renderci incapaci Sherlock Holmes fino alla rivelazione improvvisa. Ci ha prima caricati in modo opprimente per poi donare una grande emozione liberatoria, dove il respiro si apre con gioia. La forma di musical è stata brillante, e la registrazione dei canti in presa diretta spinge a dire: bravura nella bravura. Il messaggio è che l’unica salvezza è l’immaginazione; Beauty è una leggiadra carezza che invita a quella Luce che tutti abbiamo e che, se decidiamo di seguirla, ci apre la Via”.

Per la recensione sul film “L’Eroe” di Cristiano Anania, proiettato nell’ambito del matinee con le scuole, è stata premiata la studentessa Daniela Candido (IV B Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Gaeta). Di seguito il testo:

“Viviamo nell’era dell’apparire, del condividere solo ciò che ci va bene, e della realtà da costruire a proprio piacimento, pietra su pietra, così come vogliamo che gli altri la vedano. Ma quanto di quello che vediamo, leggiamo, o ci viene detto da voci di corridoio è effettivamente vero? Quanti marchingegni sono stati attuati per farci apparire una determinata situazione in un modo, invece di un altro? ‘L’Eroe’ è un esempio di questa realtà. E’ la storia di un uomo come tanti, Giorgio, un giornalista con tanta passione e tanta voglia di diventare qualcuno. Quando un articolo forse un po’ troppo scottante infastidisce uno dei potenti, è costretto a cambiare ufficio: aria nuova, gente nuova. Andando avanti con la visione del film viene spontaneo porsi una domanda: quanto può un uomo, seppur umiliato dai superpoteri di grandi uomini politici, spingersi oltre il limite pur di ottenere un riscatto degno di questo nome? ‘L’Eroe’, oltre ad essere un film sicuramente coinvolgente, offre grandi spunti di riflessione. Quante volte abbiamo vissuto certe situazioni in cui tutto sembra incastrarsi proprio al posto giusto, in cui “tutto è andato come doveva andare, forse fin troppo” (per dirla con le parole dello stesso Giorgio)? Semplici coincidenze? Probabilmente sì, ma sicuramente dopo la visione di questo film, che ci guida all’interno dell’infittirsi della trama tramite il sapiente uso di transizioni e musiche ad effetto, avremo qualche domanda in più da porci”.